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Introduzione alla roadmap di Cardano

Con questo articolo analizzeremo nel dettaglio la roadmap di Cardano.  Il termine roadmap può essere letteralmente tradotto come tabella di marcia, indicando le diverse tappe che hanno portato alla creazione e che determineranno il successivo sviluppo del sistema della rete Cardano.
Le singole fasi sono state identificate con una tempistica precisa, utilizzando una nomenclatura che riprende il nome di poeti, artisti e scienziati del romanticismo.

In totale abbiamo 5 fasi nella roadmap di Cardano e per ogni fase trovi un articolo qui sotto:

  • Fase Byron: è il momento della messa in rete con la creazione del token collegato.
  • Fase Shelley: prevede lo sviluppo, la crescita e la decentralizzazione della rete.
  • Fase Goguen: si otterrà la creazione dei protocolli per gli smart contract, ampliando gli utilizzi di Cardano a un pubblico più ampio.
  • Fase Basho: una fase della roadmap in cui si effettuerà l’ottimizzazione dei processi di rete, offrendo una maggiore scalabilità e velocità nelle transazioni.
  • Fase Voltaire: verrà sviluppata la governance di Cardano con la completa autosostenibilità nella rete sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello economico.

Ma proseguiamo ora con l’introduzione approfondita sulla roadmap di Cardano. C’è davvero molto da dire e proveremo ad essere il più chiari e sintetici possibili. Iniziamo!

La crescita esponenziale di Cardano: pubblicata la roadmap sino al 2025

Il progetto Cardano, ideato nel 2017 da Charles Hoskinson e Jeremy Wood, è in costante evoluzione. Lo testimonia l’avvenuta presentazione di una nuova roadmap che, di fatto, condurrà l’intero progetto sino al 2025, permettendogli di crescere e di intercettare nuove tendenze nell’ambito della blockchain.

A cavallo tra 2020 e 2021, nonostante la pandemia, Cardano non si è affatto fermato. Il team operativo alla base del funzionamento della blockchain ha permesso alla stessa di ampliarsi con costanza, al punto tale da consentire il completamento delle prime due epoche della roadmap.

Nel dettaglio, stiamo parlando delle epoche denominate “Byron” e “Shelley”, che hanno portato il sistema a una crescita esponenziale. Siamo dunque entrati nella terza fase della roadmap, così come rivelato dal fondatore e CEO del progetto, Hoskinson, una fase che, stando alle tempistiche valutate dall’azienda, verrà completata nel 2025. Il terzo step citato prende il nome di “Goguen”, e si contraddistingue per apportare notevoli migliorie all’ecosistema di Cardano.

Ma quali sono le sue caratteristiche generali? E come si è arrivati alla determinazione delle sue peculiarità? Approfondiamo la questione.

Alcune anticipazioni sulla fase Goguen

Goguen rappresenta un notevole passo in avanti nelle capacità di elaborazione di Cardano. La fase Shelley si è messa in evidenza per la sua finalità di decentramento del nucleo del sistema, ma l’introduzione di Goguen permetterà molto di più.

La nuova fase operativa consentirà di creare applicazioni decentralizzate (Decentralized Applications, anche note come DApps). Il completamento dello step avverrà solamente nel 2025, ma Goguen è in fase di elaborazione da diverso tempo: basti pensare che, a dover di cronaca, i progettisti vi lavorano sin dagli esordi di Shelley, essendo stati concepiti pressoché in contemporanea.

Tuttavia, lo sviluppo di Goguen richiederà un arco di tempo maggiore. Quando si giungerà al suo completamento, afferma la società, gli utenti avranno la possibilità di effettuare operazioni di background all’interno della rete Cardano, oltre che eseguire smart contract in maniera funzonale.

Tra le prassi più significative dell’intera operazione, si segnala la creazione di un linguaggio apposito per la gestione dei smart contract suddetti. Il linguaggio è stato denominato Plutus, e permette, tra le altre cose, di sfruttare una piattaforma di esecuzione concepita specificamente per gestire il tutto.

Al momento attuale, Plutus sta attraversando una fase di test. Esso permetterà di apportare vantaggi significativi nell’ambito della programmazione degli smart contract, oltre che migliorare l’esperienza di utilizzo nell’ambito dei contratti già post in essere.

la roadmap di cardano

L’introduzione di Marlowe e le nuove potenzialità di gestione dei contratti

La roadmap di Cardano prevede anche altri step. La fase Goguen porterà con sé notevoli altri benefici. Un esempio è dato dalla capacità dell’aggiornamento di facilitare enormemente la creazione degli smart contract da parte degli utenti privi di adeguate conoscenze tecniche per completare il procedimento.

Tutto ciò è reso possibile dalla presenza di “Marlowe”, linguaggio DSL, ossia Domain-Specific Language, che consente di realizzare contratti finanziari utilizzando Plutus come elemento fondante. Marlowe può essere impiegato mediante la piattaforma Marlowe Playground, concepito appositamente per permettere l’operatività anche a chi non ha alcuna nozione di programmazione.

Il progresso è evidente. La combinazione tra Plutus e Marlowe darà vita a una nuova classe di smart contract aziendali, dotati di funzionalità verificate e pronti per essere implementati su larga scala.

In linea generale, però, Goguen porterà benefici anche dal punto di vista dell’offerta principale di Cardano, e non soltanto nell’ottica degli smart contract. Un esempio è dato dall’introduzione di un registro multivaluta, che non farà che aumentare ulteriormente le funzionalità del progetto.

Il registro consentirà di creare nuovi token nativi, siano essi fungible o non-fungible. Inoltre, si aprono grandi possibilità per la creazione di nuove criptovalute all’interno dello stesso ecosistema Cardano, con l’opportunità di “tokenizzare” diverse tipologie di asset fisici e digitali.

Infine, un vantaggio non indifferente sarà garantito dall’introduzione di una maggiore semplicità nell’integrare smart contract e Decentralized Applications (le “DApp” citate in precedenza), al fine di lavorare su una più ampia gamma di criptovalute.

Insomma, è chiaro come Goguen sarà perfettamente in grado, nell’immediato futuro, di cambiare radicalmente le capacità di Cardano, permettendo al sistema di ospitare nuove applicazioni per lo sviluppo di smart contract decentralizzati in ottica aziendale.

Il punto sulla roadmap di Cardano

Sinora abbiamo esaminato le particolarità di Goguen, con le novità che il sistema sarà in grado di apportare a tutti gli utenti della piattaforma.

Riassumendo, dunque, il progetto Cardano si è aperto con la fase Byron, inerente alla fondazione del sistema e alla concezione della blockchain; si è passati successivamente alla fase Shelley, che ha comportato un vero e proprio decentramento delle attività della piattaforma.

Goguen è la fase dedicata al miglioramento della gestione degli smart contract, così come osservato in precedenza. È finita qui? Niente affatto. Cardano ha in serbo altre due fasi operative, che porteranno al completamento effettivo della piattaforma. Il quarto step, in particolare, è noto come “Basho”, al quale seguirà il quinto e ultimo step, “Voltaire”.

Basho comporterà un’opera di ridimensionamento del progetto, mentre Voltaire, fase conclusiva delle operazioni, corrisponderà alla governance dell’intero sistema.

Gli ultimi aggiornamenti di Cardano, che si completeranno entro il 2025, lo renderanno completamente autosufficiente, nonché decentralizzato, capace di supportare sino a mille transazioni al secondi. Tuttavia, le novità presentate da Hoskinson non si sono esaurite alla sola roadmap.

Il CEO di Cardano ha avuto modo di approfondire l’introduzione di ulteriori novità riguardanti il progetto Cardano, con riferimento, in particolare, alle potenzialità di una nuova soluzione per il tracciamento e l’anti-contraffazione della supply chain.

Cardano ha quindi dato il via alla collaborazione con Scantrust, piattaforma operante in ambito digitale e impegnata a fornire la tracciabilità della supply chain in più di 150 Paesi del mondo.

Il connubio Cardano-Scantrust comporterà nuove straordinarie innovazioni. I proprietari di marchi potranno sfruttare le potenzialità della tracciabilità mediante le funzioni di Scantrust, combinate con la rapidità della blockchain di Cardano. Il tutto potrà avvenire al risparmio, visti i bassi costi relativi alle transazioni garantite dal sistema. Gli utenti possono quindi fare affidamento sulle funzioni garantite dai codici QR fisici, anch’essi protetti da Scantrust.

La conclusione dei lavori, come visto, è fissata al 2025. Tuttavia, l’ecosistema è già ampiamente avviato: la blockchain può già essere utilizzata liberamente, in modo tale da mettere gli utenti nella posizione di poter operare fin da subito.

La roadmap di Cardano, conclusioni

Abbiamo scandagliato le principali caratteristiche ed ora la roadmap di Cardano appare più chiara. La conclusione dei lavori, come visto, è fissata al 2025. Tuttavia, l’ecosistema è già ampiamente avviato: la blockchain può già essere utilizzata liberamente, in modo tale da mettere gli utenti nella posizione di poter operare fin da subito.

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