Cos’è il Proof of Stake?

Con questo articolo andremo, per quelli di voi che non conoscono a fondo il mondo delle criptovalute, a scoprire cos’è il Proof of Stake e quale sia la differenza con il Proof of Work.

Potreste aver sentito parlare dell’immensa energia consumata dal mining di Bitcoin. A partire da quest’anno infatti ha un consumo di elettricità equiparabile all’intera Norvegia e Argentina. Scioccante. Ma ultimamente un nuovo progetto sta facendo molto parlare di sé: Cardano. Funziona con un meccanismo Proof of Stake, in contrasto con il Proof of Work di Bitcoin.

Il team di Cardano ha lavorato duramente ad una nuova blockchain chiamata Ouroboros, che è un meccanismo di consenso Proof-of-Stake. È progettato per essere infinitamente più efficiente di Bitcoin dal punto di vista energetico e di sicurezza.

Il team ha anche deciso di implementare il proprio meccanismo di consenso invece di utilizzare uno di quelli esistenti (come Casper di Ethereum o DPoS di EOS). E questo richiese uno sforzo enorme in termini di risorse e di tempo. Ripartire da zero è sempre dispendioso ma soprattutto utile se si vogliono fare le cose in un certo modo. Ed è proprio qui che troviamo il nocciolo della questione. Cardano ha scelto di ripartire da zero per poter sviluppare un codice infallibile e duraturo nei decenni.

Proof-of-Work: è il vecchio meccanismo proposto dal fondatore anonimo di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, utilizzato per mantenere sicura la blockchain in modo tale che nessuno abbia voce in capitolo sulla valuta e possa comprometterla. In breve è estremamente inefficiente dal punto di vista energetico perché costringe coloro che gestiscono la rete, i miners, a competere tra loro risolvendo enigmi matematici che richiedono uno sforzo energetivo sempre maggiore. E questo ha ovviamente anche un disastroso impatto ambientale.

Ebbene, come funziona invece il Proof-of-Stake? Al contrario, i meccanismi Proof-of-Stake, come appunto Ouroboros di Cardano, Mosaic di NEM e Casper di Ethereum, si basano tutti su una serie di regole progettate per garantire che la valuta sia sicura senza richiedere ai minatori di spendere energia. Avviene semplicemente tramite algoritmi che valutano i nodi della rete incrociando i possessori di valute e i registri della blockchain.

Nel caso di Ouroboros, uno slot leader (l’equivalente approssimativo di un minatore sulla rete Bitcoin) viene selezionato casualmente in base a quante monete stanno puntando per produrre il blocco successivo della blockchain. Non esiste più una concorrenza tra chi presta potenza di calcolo con la propria GPU! Infatti quando uno slot leader produce con successo il blocco successivo è ritenuto come il legittimo validatore e viene premiato con un randomico ammontare in ADA, la valuta di Cardano.

Risposta breve, no. Lo staking è molto sicuro. Soprattutto se consideriamo che, almeno per quanto riguarda Cardano, le tue monete non lasceranno mai il tuo wallet ma semplicemente verranno “assegnate” per lo staking, ovvero per la rendita passiva.

Infine, secondo il sito web di Cardano, Ouroboros opera a 4 milioni di volte l’efficienza del Proof-of-Work di Bitcoin per convalidare ogni transazione. Sì, hai letto bene. Quindi se finora le preoccupazioni ambientali ti hanno allontanato dall’approfondire il mondo delle criptovalute, sappi che i tempi sono cambiati e si va verso un futuro molto più green.

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